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GIOVENTU’

Gioventù

Giorgio Minguzzi(Flickr)

Sinonimo di primi approcci amicali e sentimentali, di confronti, esperienze , entusiasmi e delusioni, ma anche di tanta stupidità che si traduce e concretizza quasi sempre in presunzione, in ignorante e spocchiosa arroganza.

La situazione più micidiale si appalesa, a mio vedere,  allorquando il soggetto è dominato da un mix squilibrato di esuberanza e di onnipotenza, il che conduce inevitabilmente a commettere …cavolate.

Non è raro osservare che molti pensano di poter/dover arricchirsi subito, senza problemi, senza sacrifici, insomma automaticamente, come fosse un diritto; quando si accorgono che la realtà è diversa cadono in depressione, quando va bene, sennò se la prendono con la società, col sistema, con chi ricco e potente lo è già, con la inevitabile conseguenza di invidie sociali, contestazioni, violenze ecc.

Da uno studio dell’università della California ad esempio è emerso che l’uso eccessivo dei social network è connesso a diversi problemi psichiatrici tra cui depressione, schizofrenia, disturbo ossessivo compulsivo, voyerismo. L’uso costante del selfie è segno evidente di poca maturità e perdita di identità. La tendenza di giovani ladri improvvisati di postare sulla rete le foto di abiti ed oggetti rubati oltre a consigliare su come non venire scoperti(shoplift) o il cyberbullismo (bombing e sexting) si commentano da soli. La risposta di psicanalisti e psicologi è l’esistenza di profonda solitudine, di noia, di abbandono a se stessi. Tanti giovani sono convinti di essere forti, invincibili, schiavi di onnipotenza, ma in realtà sono fragili e vulnerabili. Oppure, al contrario, rischiano di essere a rischio Hikikomori, fenomeno che vede non pochi giovani prevalentemente maschi sempre più chiusi, in una spirale di solitudine ed abbandono che cercano di superare, ma con effetti controproducenti, con il ricorso spasmodico al web, l’unico modo nel quale ritengono di relazionarsi e realizzarsi. I social sono senz’altro uno strumento potente di comunicazione; purtroppo, come in ogni dove, si annida il male: nella fattispecie rappresentato da tutti gli imbecilli che hanno acquisito immeritatamente facoltà di parola, con la conseguenza che l’ambiente è costantemente sommerso da mitragliate di minchiate, non sempre in forma anonima infatti spesso le esternazioni sono invece propinate come sublimi assiomi! Oggi, proprio perché viviamo in un’epoca spenta e senza ideali, è più che mai compito primario della famiglia, dello Stato e della società dedicare loro le attenzioni più idonee. Bisogna coinvolgere i giovani perché assimilino profondamente un forte senso civico, bisogna incoraggiarli a provare esperienze artistiche, musicali, culturali, sulle discipline innovative. Il tema è approfondito alla voce “famiglia e scuola”.

A proposito della stupidità sopra detta occorre fare delle precisazioni. Gli ex giovani sanno riconoscere che da giovani si è tutti inevitabilmente stupidi, nel senso buono del termine. La stupidità si concretizza nel momento in cui ritengono che “i grandi” non siano in grado di capire. Ma questo avrebbe concreta giustificazione solo a causa della probabile scarsa ricettività dei grandi alle inevitabili innovazioni oppure nelle situazioni esigenti cultura o intelligenza superiore di cui i medesimi non dovessero disporre, non certo dell’esperienza. Solo in questi casi i giovani hanno ragione : quando cioè i genitori siano totalmente refrattari a cogliere ed accettare le novità nei vari campi, di fatto contrastando la naturale inclinazione giovanile e quando i genitori siano ignoranti, ottusi e ciecamente radicati dentro schemi arcaici.

Altro aspetto degno di nota è quello della socializzazione. Questa è naturalmente auspicabile, va invogliata e curata attesa la sua importanza per la crescita della personalità ed il miglioramento dei rapporti umani, quindi non deve condurre alla omogeneizzazione, all’annullamento della personalità. Occorre fare attenzione a mantenere la propria alterità rispetto non solo alla massa in genere ma anche agli stessi membri di club, associazioni ecc. frequentati. E poi è il caso di ricordare sempre che ESSE QUAM VIDERI: ESSERE è MEGLIO CHE SEMBRARE.

I giovani sono egoisti?

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